Un dolce tour gastronomico da nord a sud del Piemonte
Facciamo un viaggio attraverso il Piemonte, percorrendo le città di sapore in sapore? Scopriamo quali sono le delizie gastronomiche piemontesi più conosciute in Italia e molto apprezzate all’estero? Il nostro itinerario va da nord a sud, da Stresa a Cuneo, e serve a mappare i tipici biscotti del Piemonte. Come vedrai, le varietà locali sono numerose, ognuna con una propria storia e tradizione, con nomi e forme diversi, ma tutte dal gusto eccezionalmente genuino e raffinato.Se sei un golosone, tieni a mente la mappa sottostante e parti per il tour alla scoperta dei biscotti piemontesi!
Le Margheritine di Stresa (VB)
I biscotti tipici di Stresa, piccolo comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola e affacciato sul Lago Maggiore, nacquero nel 1857 grazie al gusto raffinato del pasticcere locale Pietro Antonio Bolognero. Portano il nome della principessa Margherita, la quale ne divenne golosissima sin dal suo primo assaggio avvenuto in occasione della sua prima comunione. E, una volta diventata la prima regina consorte d’Italia, decise che i piccoli ed eleganti biscotti a forma di margherita fossero i dolci ufficiali da offrire al tradizionale ricevimento di ferragosto della Casa Reale.
Chi l’avrebbe detto che un biscotto dagli ingredienti semplici, quali farina, burro, fecola, tuorlo d’uovo, vaniglia e scorza di limone grattugiata, avrebbe conquistato una regina?
Gli Acsenti di Biella
Originari del comune di Sandigliano, in provincia di Biella, si tratta di biscotti molto particolari, in quanto realizzati con farina di mais a cui si aggiungono farina bianca, zucchero e alvà (il lievito madre in piemontese) per legare meglio. Una volta preparato l’impasto, si creano piccole porzioni rotonde oppure a forma di S, e ci cuociono in forno.Questi piccoli biscotti si possono gustare ogni anno la seconda domenica di Settembre in occasione della tradizionale festa della Madonna delle Grazie, ma con una piccola variante, ovvero con l’aggiunta del burro all’impasto originale.
Gli acsenti sono ideali da consumare durante la colazione, pucciandoli nel caffelatte o nel tè.
I Canestrelli di Borgofranco d’Ivrea
Biscotto popolare di origini medievali, è molto diffuso in tutto il Piemonte e in Liguria, ma presenta caratteristiche differenti da zona a zona. Ci sono quelli a cialda sottili e friabili delle valli alpine; quelli biellesi caratterizzati da due cialde rettangolari farcite alla nocciola; quelli novesi impastati con olio d’oliva e vino bianco, ma senza acqua, burro e uova; quelli liguri a forma di margherita spolverati di zucchero a velo e quelli tonenghesi (Tonengo di Mazzè) simili a monete medievali e tuttora molto usati come dono nuziale.
Il nome “canestrello” deriva dai tipici recipienti intrecciati in vimini, chiamati “canestri”, nei quali si sistemavano i biscotti dopo la cottura.
Molto caratteristici sono i canestrelli che vengono prodotti a Borgofranco d’Ivrea, in provincia di Torino: cialde rotonde preparate con farina, zucchero, uova, burro, nocciole, cacao, liquore maraschino, vanillina e scorza di limone. L’impasto si riduce in piccole palline, le quali vengono pressate in una piastra elettrica calda e cotte per mezzo minuto. Insomma, un lungo lavoro, ma ne vale la pena!
I Bicciolani di Vercelli
Questi biscotti secchi, di origine rinascimentale e tipici di Vercelli, nel 1903 sono stati proclamati dai Savoia patrimonio unico e irrinunciabile della tradizione gastronomica piemontese.
I bicciolani, dal nome di una celebre maschera di carnevale della città, si preparano con ingredienti semplici e genuini: farina bianca, zucchero, burro, uova e fecola di patata, a cui si aggiungono spezie particolari quali chiodi di garofano, coriandolo, noce moscata, cannella e pepe. Una vera esplosione di aromi e di bontà da accompagnare con vino dolce, magari con un Moscato d’Asti!
Nocciolini di Chivasso
Golosa creazione del pasticcere chivassese Giovanni Podio del 1850, i noasèt o nocciolini (come vengono chiamati a partire dall’epoca fascista) sono il simbolo di Chivasso.
Questi biscotti minuscoli sono composti unicamente da 3 ingredienti: zucchero, pregiate nocciole piemontesi, ovvero della varietà Tonda Gentile delle Langhe, e albumi d’uovo. L’impasto ottenuto mescolando insieme tutti gli ingredienti, viene colato goccia a goccia e cotto su una placca da forno.
Recentemente sono nati anche i “noccioloni”, versione più grande del biscottino originale: ben 3-4 cm di delizia!
Una volta che assaggerai questi biscotti non ne potrai più fare a meno: “uno tira l’altro”, così deve aver pensato anche Vittorio Emanuele III di Savoia, quando chiese alla pasticceria di Podio di diventare la diretta fornitrice di nocciolini della Casa Reale.
Orbene, il viaggio gastronomico è ancora lungo: siamo solo a metà strada e c’è ancora tanto da scoprire sui biscotti piemontesi. Scopriremo il resto la prossima volta, ma ti anticipo che andremo nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo e che al termine di tutte le nostre tappe, ti farò un regalo davvero speciale, utile e “dolce”… - to be continued.
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