Giochi di ieri, giochi di oggi
Da sempre il gioco accompagna la storia umana e costituisce un importante momento di sviluppo cognitivo e di socializzazione dell’uomo.
Ma ti ricordi com’erano i giocattoli con cui giocavi quand’eri piccolo?
Ti sarà sicuramente capitato di notare come i giocattoli siano cambiati nel tempo: oggi nella società del consumismo e delle tecnologie sempre più avanzate anche i giochi hanno impronta prettamente più elettronica. I giochi attuali infatti si fanno stando comodamente seduti sul divano di casa, ci mettono in contatto con mondi surreali, futuristici e lontani dalla realtà, ci tengono incollati per ore allo schermo di una televisione, di un pc o di uno smartphone; insomma, ci imbambolano.
Prova invece a chiedere ai tuoi nonni o ai tuoi genitori come giocavano e com’erano i loro giocattoli.
E non ti stupire nel sapere che in passato i giocattoli venivano realizzati dai bambini stessi e dai loro genitori, che, con materiali di fortuna e tantissima fantasia,si lanciavano in costruzioni creative.Ma lo sai che in Piemonte, e più precisamente in provincia di Cuneo, esiste un museo davvero curioso e particolare, in cui sono conservati i giocattoli di un tempo?
Quasi per Gioco
Bambole del ‘600 in legno, stoffa, cartapesta, cera o porcellana a confronto con quelle dell’800 e ‘900, realizzate in biscuit, vetro, con capelli veri e vestiti minuziosamente abbelliti con decorazioni. Poiché la bambola costituisce da sempre uno strumento di educazione delle bambine nell’ottica di farle diventare delle brave “massaie”, ecco che accanto ad esse compaiono oggetti quali pentole, servizi per la cucina, macchine da cucire, cassettini e tanto altro.
E poi ci sono gli antichi mezzi di trasporto: carrozze trainate da cavallini in legno, colorate automobili e moto d’epoca, trenini funzionanti a molla o con pericolose mini caldaie su ruote a forma di locomotiva, carri armati con soldatini in miniatura, aerei in metallo costruiti con materiali di riciclaggio e un’acuta ingegnosità, e persino rare e preziose navi in ferro, che si sono conservate nonostante l’attacco della ruggine.
Ma non finisce qui: vi sono anche sonaglietti, strumenti musicali, seggioloni, trottole, vasini con mini wc portatile, dedicati alla prima infanzia oppure calcetti, barilli, calciobalilla e giochi in scatola per i più cresciutelli.
Sai dove si trova tutto questo? Naturalmente al Museo del Giocattolo di Bra, in provincia di Cuneo!
Il Museo nasce “quasi per gioco” dalla collezione dell’antiquario Michele Chiesa, che anziché vendere i vecchi giocattoli in suo possesso aveva deciso di ampliare la raccolta, acquistando i giocattoli che suscitavano in lui emozioni forti. Ben presto la sua attività divenne una vera e propria passione, al punto che fece dettagliate ricerche e impiegò numerose risorse per acquisire oltre mille oggetti unici, rari e di grande valore.
Dopo trent’anni di collezionismo, nel 1995 Chiesa mostrò per la prima volta al pubblico i giocattoli che aveva “accumulato” in casa propria e nel 2007 decise di affidare il museo al Comune di Bra, che suddivise gli oggetti in sei sale: prima infanzia, bambole, scuola, giochi maschili, aerei e mezzi a pedali, teatrini e fumetti.
Un aspetto però davvero singolare del museo è che, oltre alle visite guidate, è possibile partecipare a particolari laboratori, come il gioco dei burattini, esperienze di autocostruzione o di gioco giocato.
Che aspetti? Organizza una gita a Bra e tuffati nel meraviglioso e prezioso mondo dei giocattoli del passato, ma prima dai un’occhiata ai vecchi scatoloni che, non si sa mai, magari ne ritrovi qualcuno appartenuto alla tua infanzia o a quella dei tuoi genitori o meglio ancora dei tuoi nonni.
Emozionati come facevano loro: eccoti un assaggio di ciò che vedrai! =)
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